I bit e i ‘qubit’

Hai già sentito parlare di computer quantistici? È un modello di supercomputer che si basa sulla fisica quantistica, cioè, in parole povere, sugli stati delle particelle subatomiche (come fotoni o elettroni). I computer quantistici possono raggiungere delle capacità di calcolo che sono completamente fuori portata dei classici supercomputer moderni.

Questo perché i suoi qubit (l’analogo del bit) possono assumere contemporaneamente più valori. Al momento si tratta di sperimentazioni nell’ambito della ricerca, ma il settore è in forte crescita e potremmo vedere un computer quantistico operativo fra non molto.Progettare e costruire un computer quantistico è uno sforzo molto complesso. Il principale grattacapo degli ingegneri è che queste infrastrutture sono molto vulnerabili ai disturbi esterni.

È impossibile spiegare la complessità dell’argomento in un post, ma per dare una vaga idea della difficoltà enorme di gestire e controllare i computer quantistici si può pensare ai qubit come ai componenti di un’orchestra chiamata a suonare una complessa sinfonia, in cui ciascun musicista deve riuscire a farlo con guantoni da boxe alle mani e in una stanza tenuta a novanta gradi di temperatura. È un compito a dir poco arduo! Ci sono tante startup oggi che ci lavorano ma anche grandi realtà come IBM e Google. È da poco stato annunciato dalla società D-Wave Advantage, il suo nuovo supercomputer quantico a 5000 qubit e un software adatto per programmarlo.È uno dei settori tecnologici più in fermento oggi e probabilmente fra qualche anno dovremo rivedere completamente il concetto di computer come lo conosciamo oggi.

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