cripto vs. token
Una criptovaluta è una moneta elettronica basata su Blockchain.
Ogni criptovaluta deve avere un suo registro delle transazioni (detto anche ledger), così quindi ad esempio Bitcoin ha la sua Blockchain, Ethereum ha la sua Blockchain, ecc.
Una volta creato il ledger, però, bisogna emettere i token, ovvero i ‘gettoni’, o se preferisci dei ‘buoni’, che vengono effettivamente scambiati tra gli utilizzatori della criptovaluta, ed i cui scambi saranno transazioni memorizzate sul registro distribuito (ovvero sulla blockchain). Ad esempio bitcoin, abbreviato BTC, è il token della blockchain Bitcoin ed è anche considerata una criptomoneta. Il protocollo Bitcoin prevede il conio di 21 milioni di BTC totali nel tempo, non uno in più. Ad oggi siamo arrivati a quota 19 milioni.
Tuttavia, grazie agli Smart Contract basati su Ethereum è stato possibile per chiunque emettere dei propri token e distribuirli con un’asta, cosiddetta ICO (Initial Coin Offer). In tal modo è stata creata una netta distinzione tra i token che non hanno un registro proprio, ma utilizzano quello di un’altra coin, e quelli delle criptomonete che invece hanno un proprio registro. Insomma, chiunque può creare il proprio token utilizzando una blockchain già esistente.
Pertanto, i token delle criptovalute che hanno un proprio registro, come Bitcoin, vengono chiamati criptomonete (o cripto, crypto, coin, ecc.), mentre le monete che vengono emesse sui registri di altre criptomonete vengono chiamati semplicemente token. Le criptovalute più tradizionali, come Bitcoin, hanno un registro completamente pubblico su cui chiunque può consultare tutte le transazioni che sono state registrate nel tempo fin dalla nascita. Chiunque può conoscere saldi e movimenti di chiunque in bitcoin. L’identità però non è data da nome e cognome, ma da un codice, detto chiave pubblica.
La maggior parte dei token vengono emessi sulla blockchain di Ethereum, con il formato ERC20, e sebbene siano memorizzati sulla blockchain di Ethereum non hanno nulla a che fare con la coin nativa di questa rete, ovvero Ether (ETH). Infatti, bisognerebbe distinguere tra la coin Ether e la rete Ethereum, che non sono la stessa cosa.
Emettere un nuovo token al giorno d’oggi non è complicatissimo, perché in teoria basta scrivere un apposito smart contract ad esempio sulla rete Ethereum. Non che sia un gioco da ragazzi, ma se si hanno delle buone basi di sviluppo è alla portata di chiunque. Creare una nuova coin invece è molto più complesso, perché bisogna elaborare un nuovo protocollo, realizzare la catena a blocchi, assicurarsi di avere sufficiente hardware per poterla far girare correttamente e, non meno importante, sperare che qualcuno la usi. I token, invece, sfruttando una blockchain già esistente, sono più semplici da emettere.
Fonte: https://medium.com
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