Un grande uomo e imprenditore
Sai chi era il signore della foto?
Partiamo da una spinosa domanda: Perché l’Italia non è attualmente un leader mondiale nella tecnologia, come gli Stati Uniti o la Cina?
Ammetto che me lo sono chiesto molte volte e posso dire che le ragioni sono diverse e molto complesse. Va però ricordato che non più di qualche decennio fa, un’azienda italiana aveva tutte le carte per diventare la più grande realtà produttrice di personal computer. Il suo nome è Olivetti.
La società di Ivrea era già un marchio storico, con le sue macchine da scrivere e le prime calcolatrici, prodotti innovativi e pluripremiati ovunque. L’ingegnere Adriano Olivetti, imprenditore visionario e geniale, capì che il futuro sarebbero stati i computer e pensò bene di convertire la produzione industriale verso queste nuove tecnologie.
L’Olivetti per molto tempo si contese il primato con la IBM, il colosso americano dei computer. Quello che successe è storia. L’Olivetti, dopo la morte del suo presidente, divenne vittima di scelte aziendali disastrose e poi smantellata. Rimane, oltre che un certo rimpianto per l’occasione sfumata, anche un modo nuovo di fare imprenditoria inventato da Olivetti (che era anche un intellettuale), in cui viene posto al centro il lavoratore stesso, considerato il valore più prezioso dell’azienda.
Una delle sue affermazioni più famose fu “Io voglio che la Olivetti non sia solo una fabbrica, ma un modello, uno stile di vita. Voglio che produca libertà e bellezza perché saranno loro, libertà e bellezza, a dirci come essere felici!”.
Da queste parole si evince che siamo di fronte a un grande spirito che si preoccuperà tanto dell’azienda quanto del singolo lavoratore, incoraggiando e rispettando le aspirazioni di tutti coloro che fanno parte della vita quotidiana della famiglia Olivetti.
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