Linux e Windows sono i due sistemi operativi più popolari al mondo, ma sono anche molto diversi tra loro. In questo articolo, esploreremo cosa è Linux e le principali differenze tra Linux e Microsoft Windows.

Cos’è Linux?

Linux è un sistema operativo open source basato sul kernel Linux, sviluppato dal programmatore finlandese Linus Torvalds negli anni ’90. Il kernel è il nucleo del sistema operativo, che gestisce l’hardware del computer e fornisce un’interfaccia tra il software e l’hardware. Linux è stato progettato per essere un sistema operativo gratuito e open source, il che significa che chiunque può accedere al codice sorgente, modificarlo e distribuirlo.

Linux è stato progettato principalmente per l’uso su computer personali e server. Tuttavia, è stato esteso anche ad altri dispositivi, come telefoni cellulari, smartwatch e router. Ci sono molte varianti di Linux, chiamate distribuzioni, che sono state sviluppate per soddisfare le diverse esigenze degli utenti.

Le differenze principali tra Linux e Windows

Le differenze tra Linux e Windows sono molte, ma possiamo riassumerle in quattro categorie principali: la struttura, l’interfaccia utente, la sicurezza e il supporto.

Struttura

Uno dei principali vantaggi di Linux rispetto a Windows è la sua struttura. Linux è basato su una architettura a strati, il che significa che il kernel è separato dal sistema operativo stesso. Questo consente agli utenti di personalizzare facilmente il loro sistema operativo, aggiungendo o rimuovendo i componenti del sistema operativo secondo le proprie esigenze.

Windows, d’altra parte, è un sistema operativo monolitico, il che significa che il kernel e il sistema operativo sono integrati insieme. Questo rende difficile per gli utenti personalizzare il loro sistema operativo. Inoltre, il kernel di Windows è chiuso, il che significa che solo Microsoft ha accesso al codice sorgente. Ciò rende difficile per gli utenti trovare e correggere eventuali problemi di sicurezza.

Interfaccia utente

Un’altra differenza significativa tra Linux e Windows è l’interfaccia utente. Windows utilizza l’interfaccia grafica utente (GUI) di Windows, che è stata sviluppata per rendere facile l’uso del sistema operativo. Tuttavia, la GUI di Windows è anche responsabile della maggior parte dei problemi di sicurezza di Windows.

Linux, d’altra parte, offre una vasta gamma di interfacce utente, come GNOME, KDE e Xfce. Queste interfacce utente sono progettate per essere leggere, veloci e personalizzabili. Inoltre, Linux supporta anche l’interfaccia a riga di comando, che consente agli utenti di eseguire facilmente comandi complessi.

Sicurezza

La sicurezza è un’altra grande differenza tra Linux e Windows. Linux è noto per essere molto sicuro e stabile, il che è in parte dovuto alla sua struttura a strati e alla sua natura open source. Gli utenti di Linux hanno accesso al codice sorgente, il che significa che possono trovare e correggere facilmente le falle.

In conclusione, sia Linux che Windows sono sistemi operativi molto utilizzati in ambito informatico, ognuno con le proprie peculiarità e vantaggi. Linux è un sistema operativo open source, gratuito e altamente personalizzabile, ideale per utenti esperti e per l’utilizzo in server e in ambiente di sviluppo. Windows, invece, è un sistema operativo molto diffuso tra gli utenti comuni e le aziende, grazie alla sua semplicità d’uso e alla compatibilità con numerosi software e giochi. In ultima analisi, la scelta tra i due sistemi operativi dipende dalle esigenze specifiche di ogni utente o azienda.

 

ChatGPT è un modello di linguaggio sviluppato da OpenAI che utilizza l’intelligenza artificiale per comprendere e generare testo. Si tratta di una delle più grandi reti neurali di lingua inglese e viene utilizzata per molte attività di elaborazione del linguaggio, come la risposta a domande, la traduzione, la scrittura creativa e molto altro.

Il modello è stato addestrato su un enorme corpus di testo, che gli permette di acquisire conoscenze e comprensione sul mondo. Questo gli consente di rispondere in modo preciso e naturale a molte domande e compiti linguistici.

 

Come funziona ChatGPT?

Il modello è basato su una rete neurale Transformer, una delle architetture più avanzate per l’elaborazione del linguaggio. La rete neurale analizza il testo di input e utilizza le sue conoscenze acquisite durante l’addestramento per produrre una risposta. Il modello utilizza anche la tecnologia di auto-completion, che completa automaticamente il testo in base alle parole o alle frasi inserite dall’utente.

Le potenzialità di ChatGPT sono molteplici. Ad esempio, può essere utilizzato per la risposta a domande, per la traduzione automatica, per la generazione di testo e per molte altre attività linguistiche. Inoltre, grazie alla sua capacità di comprensione del contesto, ChatGPT è in grado di fornire risposte personalizzate e pertinenti a molte domande.

Inoltre, ChatGPT è utilizzato anche in molte applicazioni aziendali, come la chatbot per il supporto clienti, la generazione automatica di rapporti e molto altro. In questo modo, può aiutare le aziende a migliorare la loro efficienza e a risparmiare tempo e denaro.

In sintesi, ChatGPT è un modello di linguaggio molto potente e versatile che offre molte opportunità per sviluppare nuove applicazioni e migliorare le attività linguistiche. Grazie alla sua capacità di comprensione del contesto e di produzione di testo naturale, ChatGPT rappresenta un importante passo avanti nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie linguistiche.

Bene, questo testo lo ha scritto proprio il programma ChatGPT, a cui ho chiesto proprio che cos’è ChatGPT. La mia domanda è stata:

“Scrivi in italiano un testo che parla di chatGPT, che cos’è, come funziona e le sue potenzialità. Il testo deve essere lungo al massimo 800 parole”.

Direi che il risultato è stupefacente, che ne dici? Tu lo hai già provato? Fammelo sapere nei commenti.

Sai chi era il signore della foto?
Partiamo da una spinosa domanda: Perché l’Italia non è attualmente un leader mondiale nella tecnologia, come gli Stati Uniti o la Cina?
Ammetto che me lo sono chiesto molte volte e posso dire che le ragioni sono diverse e molto complesse. Va però ricordato che non più di qualche decennio fa, un’azienda italiana aveva tutte le carte per diventare la più grande realtà produttrice di personal computer. Il suo nome è Olivetti.
La società di Ivrea era già un marchio storico, con le sue macchine da scrivere e le prime calcolatrici, prodotti innovativi e pluripremiati ovunque. L’ingegnere Adriano Olivetti, imprenditore visionario e geniale, capì che il futuro sarebbero stati i computer e pensò bene di convertire la produzione industriale verso queste nuove tecnologie.
L’Olivetti per molto tempo si contese il primato con la IBM, il colosso americano dei computer. Quello che successe è storia. L’Olivetti, dopo la morte del suo presidente, divenne vittima di scelte aziendali disastrose e poi smantellata. Rimane, oltre che un certo rimpianto per l’occasione sfumata, anche un modo nuovo di fare imprenditoria inventato da Olivetti (che era anche un intellettuale), in cui viene posto al centro il lavoratore stesso, considerato il valore più prezioso dell’azienda.
Una delle sue affermazioni più famose fu “Io voglio che la Olivetti non sia solo una fabbrica, ma un modello, uno stile di vita. Voglio che produca libertà e bellezza perché saranno loro, libertà e bellezza, a dirci come essere felici!”.
Da queste parole si evince che siamo di fronte a un grande spirito che si preoccuperà tanto dell’azienda quanto del singolo lavoratore, incoraggiando e rispettando le aspirazioni di tutti coloro che fanno parte della vita quotidiana della famiglia Olivetti.

Cosa è ChatGPT?


ChatGPT è bot di chat AI conversazionale creato da OpenAI, società di ricerca e implementazione dell’AI guidata dall’ex presidente di Y Combinator Sam Altman che dichiara che la sua missione è “garantire che l’intelligenza generale artificiale vada a beneficio di tutta l’umanità”.

ChatGPT è un chatbot a cui fai domande e da cui ricevi risposte più o meno di qualità che si compongono in tempo reale davanti a te.

ChatGPT in pochi giorni ha accumulato 1 milione di utenti dopo il suo lancio pubblico, può generare risposte singolari alle domande in modo conversazionale, simile a quello umano, sintetizzando informazioni da milioni di siti web.

Gli utenti hanno chiesto al chatbot di scrivere un saggio universitario (non ditelo agli studenti), fornire consigli sulla programmazione, ecc.

Ho chiesto al chatbot domande pratiche di informatica e mi ha fornito istruzioni dirette e precise senza la necessità di perdere ore tra i risultati organici arrivando dritto al punto. Il vero valore che ho trovato è la rapidità di comprensione e fornitura di risposte abbastanza precise e dettagliate senza leggere chissà quanti articoli creati per ottenere visite e guadagnare lato pubblicitario.

L’impennata di interesse di ChatGPT (fatta a mio parere soprattutto per gli amanti della tecnologia) è pazzesca e anche confermata da Google Trends dove si vede che l’interesse relativo è maggiore della ricerca del presidente degli USA Biden e si concentra in termini relativi in Israele, Uruguay, Moldavia e Iraq.

 

Come la AI Chat insidia Google?


ChatGPT ha il potenziale per sostituire il famoso motore di ricerca e danneggiare il modello di business di Alphabet? Probabilmente sì in almeno 2 modi.

Il primo modo toccherebbe i ricavi di Google. Diciamo che le entrate pubblicitarie di Google derivano dagli annunci Google che hanno generato $ 208 miliardi – l’81% delle entrate complessive di Alphabet – nel 2021. Nel medio lungo termine un uso diffuso sposterebbe gli utenti da Google alla chat, almeno in teoria.

Ritengo questo rischio abbastanza remoto nel breve termine, anche perchè Google è un brand globale con forte credibilità mentre ChatGPT deve diventarlo.

Tuttavia il NYT riporta che Google internamente ha chiesto di accelerare lo sviluppo e il lancio di nuovi prototipi e prodotti di intelligenza artificiale, sia testuali che grafici.

A mio parere Google può velocemente costruire il suo portafoglio di prodotti AI (esempio LaMDA — Language Model for Dialogue Applications) e mettere fuori gioco il nuovo concorrente se la situazione si compromette.

Il secondo modo e forse più concreto oggi è l’impatto sulla qualità dei risultati di Google.

Mi spiego. Con ChatGPT si possono quindi produrre testi generati da AI in pochissimo tempo. Molti si domandano se ciò costituisca un rischio di perdere il lavoro per migliaia di copywriter e giornalisti. La mia opinione è che cambierà il loro modo di scrivere e trovare velocemente ispirazione; tuttavia per ancora molto tempo occorrerà revisionare quello che l’intelligenza artificiale propone se si vuole un contenuto di qualità.

Quello che invece vedo è un rischio nella qualità dei risultati di ricerca in Google: sarà possibile e facile inondare il web di “pagine generate da ChatGPT“ che saranno indicizzate dai motori di ricerca. Queste pagine potranno essere create ad arte anche per generare delle fake news e combattere la guerra digitale della mala informazione. Da quello che vedo su Google News in USA la cosa è già partita.

 

In tutti i progetti grafici le immagini assumono un ruolo molto importante. Sempre più sfruttate e utilizzate anche nell’ambito del marketing, le immagini costituiscono ormai un punto di riferimento fondamentale per molti. Per questo appare davvero essenziale la funzione di DALL-E, un modello di intelligenza artificiale rilasciato recentemente da Open AI, che ha la funzione di produrre delle immagini a partire da descrizioni in testo.

 

Per poter procedere con questo sistema di intelligenza artificiale rilasciato da Open AI, bisogna dare un input di testo oppure un altro tipo di input che consiste nell’uso del testo più un’immagine. In questo modo viene rilasciato un risultato in termini di immagini.

Che cosa vuol dire tutto ciò? Facciamo un esempio concreto, per riuscire a comprendere più esattamente come funziona DALL-E. Mettiamo il caso che un utente scriva la stinga di testo “una auto a forma di banana”. A questo punto DALL-E dà una serie di immagini proprio che riproducono un auto a forma di banana.

Naturalmente il carattere innovativo risiede nel fatto che non sono foto che si trovano su internet e che vengono cercate e restituite come farebbe un motore di ricerca. Sono delle immagini realizzate dal sistema stesso.

Quindi possiamo dire che si tratta di un sistema molto intelligente che è specializzato nella realizzazione di interpretazioni grafiche e che in se stesso costituisce una sorta di variante di un altro modello di elaborazione, il GPT-3, che invece si basa sull’elaborazione del linguaggio, che riesce a creare testi.


Considerando ciò che abbiamo descritto, ovvero il funzionamento di questo sistema di intelligenza artificiale, ci si può rendere conto di come si tratti di un programma dalle mille potenzialità. Infatti per esempio i suoi utilizzi possono essere tanti, anche nell’ambito del settore della creatività, della moda e dell’interior design.

È molto importante la sua versatilità e la rapidità di azione evita di creare tempi morti e in pochissimo tempo mette a punto a livello grafico dei concetti, per i quali, se si dovesse procedere ad uno ad uno, ci vorrebbe tantissimo tempo a disposizione.


Ma riguardo a DALL-E dobbiamo sapere anche che qualche mese fa Open AI ha rilasciato anche una versione aggiornata del sistema, che si chiama DALL-E 2. Questa versione aggiornata è ancora più performante della prima, perché riesce, rispetto a quella base, ad effettuare creazioni di immagini di qualità superiore.

Inoltre agisce nel senso della manipolazione delle foto. Presenta tante novità, perché si possono eseguire delle modifiche vere e proprie oppure per esempio la possibilità di generare immagini simili, ma che sono comunque sempre diverse dall’originale.

A questo punto con DALL-E e DALL-E 2 si eliminano tutti i problemi che hanno a che fare con il copyright delle immagini e, come abbiamo fatto notare precedentemente, le applicazioni di un sistema di questo genere per la produzione di immagini sono davvero tante.

I ricercatori di Open AI hanno messo a disposizione qualcosa di molto performante, partendo inizialmente non con un obiettivo ben preciso, ma volendo utilizzare il sistema GPT-3, che modificato ha dato vita a questo nuovo sistema dedicato in particolare al mondo delle foto.

 

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un sorprendente cambiamento tecnologico che, tuttavia, include alcune importanti implicazioni sociali. Ogni anno il confine tra mondo offline e mondo online diventa sempre più labile, fino a quasi scomparire del tutto quando le conseguenze di determinate azioni sul web vanno a toccare anche la sfera della “vita reale”, siano esse azioni positive o negative.

Bisogna pensare che postare qualcosa su Iinternet non equivale più a condividere qualcosa con un piccolo gruppo selezionato di persone; in realtà è più simile all’urlare informazioni in una piazza gremita di gente. Questo elargire informazioni personali, dà luogo a molte minacce specifiche: dal cyberbullismo a semplici truffe finanziarie, dal phishing a veri e propri attacchi di ingegneria sociale ai danni di dirigenti d’aziende e funzionari governativi. E anche se la consapevolezza dei problemi legati della privacy è in aumento, la maggior parte delle persone ha ancora solo una comprensione base del perché la privacy ha un valore enorme.

Sfortunatamente, anche se stiamo attentissimi a come e con chi condividiamo i nostri dati personali, non siamo immuni al doxing. Qui parleremo delle conseguenze più significative della condivisione (volontaria o meno) di informazioni personali.

• Il doxing non è un fenomeno che interessa esclusivamente persone vulnerabili o professioni specifiche. Chiunque esprima un parere su internet potrebbe potenzialmente diventare vittima del doxing.

• In pratica qualsiasi dato pubblico può essere utilizzato per il doxing o per il cyberbullismo ed esiste un numero illimitato di modi in cui gli utenti possono essere danneggiati dai loro stessi dati.

• Con la crescente digitalizzazione della maggior parte degli aspetti della nostra vita quotidiana, la condivisione di dati che possono finire nelle mani di criminali è aumentata esponenzialmente. Ultimamente fanno parte di questi dati anche le cartelle cliniche, i selfie e i documenti identificativi.

• Alcune informazioni personali sono richieste tanto quanto lo erano quasi dieci anni fa – principalmente i dati delle carte di credito e l’accesso ai servizi bancari e di pagamento elettronico.

• I dati venduti su siti del dark web possono essere utilizzati per estorsione, esecuzione di truffe e schemi di phishing e per il furto diretto di denaro. Alcuni tipi di dati, come l’accesso ad account personali o database di password, possono essere sfruttati non solo per guadagnarci economicamente, ma anche per danneggiare la reputazione della vittima e altri tipi di danni sociali, tra cui il doxing.

 

Che cos’è il doxing?

Storicamente, con il termine doxing (scritto anche doxxing) si intendeva l’atto di de-anonimizzare una persona su internet, soprattutto un tempo, quando le persone preferivano utilizzare un soprannome (nickname) invece del proprio nome. Il significato si è evoluto fino ad avere un’accezione più ampia.

Il Doxing è, in un certo senso, una metodologia di cyberbullismo. Si verifica quando una persona condivide alcune informazioni private su un’altra persona senza il suo consenso al fine di imbarazzare, ferire o mettere il soggetto in pericolo. Comprende la condivisione di:

• foto o video imbarazzanti;

• parti di corrispondenza privata, spesso estrapolate dal contesto;

• l’indirizzo fisico di una persona, il numero di telefono, l’indirizzo e-mail privato e altri contatti;

• l’impiego e i dettagli di lavoro;

• I dati medici o finanziari; i precedenti penali.

 

Si discute se il doxing possa essere considerato uno strumento legittimo nel giornalismo di interesse pubblico, ad esempio quando la rivelazione di informazioni private espone comportamenti contraddittori, non etici o illegali.

 

Come Proteggersi

Il Doxing fa molti più danni quando i dati in fase di pubblicazione sono privati. Un criminale può riuscire ad ottenere questi dati accedendo agli account e ai servizi che si utilizzano. Per minimizzare i rischi di essere violato, basta seguire queste semplici regole:

• Non riutilizzare mai le stesse password per tutti gli account. Usa una password specifica per ogni account e un password manager per memorizzarle.

• Proteggi i tuoi dispositivi con un PIN o una password.

•Usa l’autenticazione a due fattori. Ricorda che usare un’applicazione che genera codici una tantum è più sicuro che ricevere il secondo fattore via SMS.

• Attenzione al phishing di e-mail e siti web.

 

Cosa fare se si è vittima di doxing

• Raccogliere e conservare le prove del doxing.

• Segnalare il problema alla piattaforma di social media dove vengono pubblicati i dati

• Blocca contatti indesiderati

• Chiedere ulteriore sostegno o assistenza alla polizia

• Rivedere e aggiornare le impostazioni di privacy e sicurezza.

A novembre ESPN, il noto canale televisivo sportivo statunitense, ha mandato in onda le finali della “Microsoft Excel World Championship”, un campionato mondiale dedicato agli utenti più esperti di Excel, il diffuso software per la produzione e gestione di fogli elettronici. La competizione esiste da appena due anni e, oltre a essere trasmessa in televisione, può essere seguita in streaming su YouTube (dove le finali hanno raggiunto un pubblico di circa quarantamila persone).


Il torneo è organizzato dalla Financial Modeling World Cup, un’associazione che mira a «promuovere i modelli finanziari come strumento educativo, d’allenamento e competitivo», e quindi anche il software che più di ogni altro viene utilizzato nella gestione finanziaria. Gli eventi dalla FMWC sono sponsorizzati dalla società di investimenti AG Capital e da Microsoft stessa, produttrice del programma al centro della competizione.

 

In ogni gara di Excel gli sfidanti partono da un set di dati uguali che si riferiscono a un caso specifico e devono usare il programma per ricavare informazioni con cui rispondere a cinque domande in ordine di difficoltà (sono anche previsti tre livelli bonus). Il quarto e quinto livello sono simili ma mettono alla prova capacità differenti: «Se rimanete bloccati sul quarto livello, vi consigliamo fortemente di passare al quinto», ha spiegato il presentatore del torneo, ricordando l’importanza della strategia in questo tipo di gara. Nel torneo si sfidano 128 giocatori e giocatrici che si eliminano a vicenda in sfide uno contro uno, fino alla finale.

 

I casi in questione non sono esattamente simili all’utilizzo che milioni di persone fanno ogni giorno di Excel. Nei quarti di finale di quest’anno, ad esempio, gli sfidanti hanno affrontato uno scenario progettato da Andrew Grigolyunovich, fondatore e amministratore delegato della Financial Modeling World Cup, che fa anche da presentatore e commentatore del campionato, insieme ad altri professionisti del settore. Stando al suo profilo LinkedIn, Grigolyunovich è un «esperto di modelli finanziari», classificatosi quinto ai campionati di settore del 2017.


La sfida da lui congegnata per questa partita riguardava il regno fittizio di Votelandia, il cui sovrano ha deciso di abdicare per instaurare una repubblica parlamentare nel paese. In questo contesto, gli sfidanti dovevano fargli da consulenti per determinare il sistema elettorale migliore sulla base di alcuni dati, e sapendo che cinque partiti diversi si contendono i voti di un elettorato che da cento persone passerà a essere composto da mille persone. Nel primo livello, il più facile, gli sfidanti dovevano calcolare quanti voti aveva preso uno dei partiti, Purples.

Il caso affrontato nella finale, sempre progettato da Grigolyunovich, riguardava invece un’enorme scacchiera da 100 righe e 100 colonne in cui a ciascun pezzo era assegnato un punteggio (10 per il Re, 9 per la Regina, 1 per il pedone). Gli sfidanti dovevano «prevedere quanti di questi pezzi avversari avrebbero catturato posizionando uno dei propri pezzi sulla scacchiera», che viene riprodotta su un foglio Excel. Allegate alle istruzioni per risolvere il problema, l’organizzazione aveva aggiunto anche le regole base del gioco degli scacchi.


Pur non essendo uno spettacolo particolarmente dinamico, queste partite sembrano interessare un pubblico piuttosto coinvolto, che si fa sentire soprattutto nella diretta su YouTube, accanto alla quale scorre una chat in tempo reale piena di messaggi di sostegno o critica. Come notato dall’Atlantic, le competizioni di Excel hanno alcuni punti in comune con il mondo del gaming online, a cominciare dalla predominanza di giocatori di sesso maschile: Brittany Deaton, una delle finaliste di questa edizione (che ha perso di un soffio contro il campione in carica Andrew Ngai), era l’unica donna tra gli otto partecipanti ai quarti di finale. Di tutti i 128 giocatori, solo una dozzina erano donne. La cosa non ha sorpreso Deaton, «dato quanto prevalentemente maschili sono le posizioni di rilievo nel mondo del lavoro».

Parlando del futuro del campionato di Excel, Grigolyunovich ha detto di avere «una grande visione», immaginando l’Excel competitivo come un fenomeno in grado di riempiere le arene per eSports di Las Vegas «con premi da milioni» di dollari. Nell’edizione di quest’anno, intanto, c’erano in palio quindicimila dollari, che sono andati a Ngai, già vincitore dell’edizione precedente. Quanto al pubblico, non sembra essere uno spettacolo solo per grandi esperti di Excel e modelli finanziari: ogni sfida prevede un caso di partenza, la sua discussione tra i presentatori e la possibilità di vedere i giocatori affrontare i vari livelli della sfida osservandone le scelte in tempo reale. Al di là delle ambizioni del fondatore, per ora l’aspetto economico sembra essere secondario in queste competizioni: a interessare e attirare i giocatori sono soprattutto la gloria e il prestigio, oltre che il divertimento. Come ha scritto un utente sotto alla diretta YouTube, immaginando un futuro colloquio di lavoro dei vincitori di questo torneo: «Quali sono le sue competenze con Excel?» «Sono campione del mondo».

Se pensi che il web sia semplicemente l’insieme dei siti in cui navighi o puoi navigare, ti sbagli di grosso. Devi sapere che il web che conosciamo è solo il 9% dell’intero web.Infatti il web come lo conosciamo noi è solo una piccolissima parte di quello esistente e che ben il 95% appartiene invece al deep web e al dark web, proprio come in un iceberg la maggior parte del suo volume è nascosto sotto la superficie del mare.

Tutti i siti e le pagine indicizzate dai motori di ricerca (Google, ecc.) fanno parte del così detto surface web (web di superficie). Il deep web (web profondo) è tutto quell’enorme insieme di pagine web non indirizzate dai motori di ricerca e che sono tipicamente private. Il loro accesso è in qualche modo protetto, ad esempio con delle password. Un tipico caso è il sito della tua banca, dove devi fare necessariamente il login per accedere alle informazioni sul tuo conto, beh, una volta autenticato sei entrato nel deep web. Infatti, un motore di ricerca non può indicizzare la tua pagina privata e non esiste un link diretto alla pagina del tuo conto (per fortuna direi!). Altri esempi di deep web possono essere il carrello di Amazon, la tua pagina personale di Netflix, la pagina web che contiene i risultati delle tue analisi del sangue, documenti riservati di aziende, ecc. Il deep web è semplicemente un sotto insieme del web non accessibile a tutti.

Tutta un’altra storia è invece il dark web, dove dark ha la connotazione di incognito. Anzitutto, per entrarci non è sufficiente un browser ordinario, ma serve un software specifico, ad esempio il noto TOR, che riesce a garantire l’anonimato. Il dark web è un insieme di reti virtuali, dette darknet, che garantiscono l’anonimato. Questo è un mondo molto ricco di informazioni illecite, come istruzioni per costruire armi o bombe, o contenuti immorali (pedofilia, tortura, etc). Essendo un ambiente non controllato e in cui i soggetti sono in incognito, le truffe sono molto frequenti. Per questo motivo è un ambiente molto battuto anche dalle forze di polizia e dai servizi di intelligence. Tuttavia va anche detto che il dark web non è solo questo, ma è anche uno spazio in cui l’anonimato può essere utile per portare avanti delle battaglie ideologiche, come può accadere nei regimi dittatoriali, dove non essere identificato è imprescindibile per scambiarsi informazioni o documenti segreti.

Hai già sentito parlare di computer quantistici? È un modello di supercomputer che si basa sulla fisica quantistica, cioè, in parole povere, sugli stati delle particelle subatomiche (come fotoni o elettroni). I computer quantistici possono raggiungere delle capacità di calcolo che sono completamente fuori portata dei classici supercomputer moderni.

Questo perché i suoi qubit (l’analogo del bit) possono assumere contemporaneamente più valori. Al momento si tratta di sperimentazioni nell’ambito della ricerca, ma il settore è in forte crescita e potremmo vedere un computer quantistico operativo fra non molto.Progettare e costruire un computer quantistico è uno sforzo molto complesso. Il principale grattacapo degli ingegneri è che queste infrastrutture sono molto vulnerabili ai disturbi esterni.

È impossibile spiegare la complessità dell’argomento in un post, ma per dare una vaga idea della difficoltà enorme di gestire e controllare i computer quantistici si può pensare ai qubit come ai componenti di un’orchestra chiamata a suonare una complessa sinfonia, in cui ciascun musicista deve riuscire a farlo con guantoni da boxe alle mani e in una stanza tenuta a novanta gradi di temperatura. È un compito a dir poco arduo! Ci sono tante startup oggi che ci lavorano ma anche grandi realtà come IBM e Google. È da poco stato annunciato dalla società D-Wave Advantage, il suo nuovo supercomputer quantico a 5000 qubit e un software adatto per programmarlo.È uno dei settori tecnologici più in fermento oggi e probabilmente fra qualche anno dovremo rivedere completamente il concetto di computer come lo conosciamo oggi.

È di certo la prima domanda che ogni utente di Windows 10 si fa quando vuole fare il grande salto. Ma cosa è cambiato? Vediamo…

Windows 11 presenta un’interfaccia utente profondamente rinnovata che segue le linee guida del Fluent Design di Microsoft: in tutto il sistema sono infatti presenti effetti di trasparenza (simili a quelle di Vista e 7), angoli o ombre smussate. La barra delle applicazioni è ridisegnata e centrata come impostazione predefinita (ma è possibile modificarne l’allineamento); il menu Start è stato riprogettato da zero.
Sono state rinnovate anche le icone di sistema, le animazioni, i suoni e i widget.


In Windows 11 è presente anche un nuovo font (tipo di carattere) chiamato Segoe UI Variable, pensato per una miglior resa grafica, specialmente nei display ad alta densità di pixel. Inoltre, include molte caratteristiche che aiutano l’utente a gestire finestre multiple e più schermi.

È stato introdotto un pannello di informazioni accessibile tramite l’apposito pulsante presente nella barra delle applicazioni; esse contengono informazioni su news, meteo, sport, finanza, ecc. Ci sono anche molte funzioni rimosse dalla versione precedente. La lista è lunga, vediamone alcune:

 

Cortana non sarà più presente di default
• Internet Explorer è disabilitato, il browser di default diventa Edge
L’accesso rapido non è più accessibile dalla schermata di blocco
• Lo Strumento di Cattura Schermo è stato aggiornato e ora ha le stesse funzionalità di cattura immagini e note.
• La barra delle applicazioni può essere posizionata soltanto nella parte inferiore dello schermo
• Sparirà l’icona dedicata ai contatti e Microsoft ha informato gli utenti che alcune icone presenti su Windows 10 potrebbero non essere più visualizzate dopo il passaggio ad 11
• La funzionalità Cronologia attività è stata rimossa


Inoltre, gli aggiornamenti sono ora fino al 40% più piccoli in dimensione e possono essere installate in background. Windows riceverà una sola major upgrade all’anno, rispetto alle due di Windows 7. Una major upgrade è una versione aggiornata dello stesso sistema operativo.
È stato migliorato lo Store, ora contiene qualsiasi applicazione Microsoft desiderata. Le app Android sono scaricabili dal Google Play Store.

Per quanto riguarda il gaming, ci sono profonde novità che ne migliorano la grafica e ne riducono la latenza (tempo di risposta).


Ecco una tabella comparativa delle specifiche minime che deve avere un computer per eseguire Windows 11:
• CPU: CPU o SoC da 64-bit, 1 GHz, 2 o più core
• GPU: DirectX 12/WDDM 2.0/Shader 6.0
• Memoria: 4 GB di RAM
• Storage: 64 GB
• Schermo: da 9 pollici 720p in su
• Funzionalità sistema: TPM 2.0, Secure Storage, firmware UEFI, connessione internet per la configurazione

Come puoi vedere, i requisiti sono piuttosto stringenti, quindi non è impossibile che un computer datato non riesca a fare l’aggiornamento a Windows 11.